Page 10 - LA BATTAGLIA DI CIVITATE
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combattimento, la maggior parte fugge disordinatamente per monti e per valli. Ma caricati di
            spalle durante la fuga, periscono o vengono fatti prigionieri. I Tedeschi ammassati al centro, fanno
                                                                         quadrato e bene sopportano l’urto
                                                                         degli uomini di Umfredo d'Altavilla.
                                                                         I Tedeschi infliggono numerose
                                                                         perdite ai Normanni, fino a che il
                                                                         sopraggiungere del conte di Aversa
                                                                         (alleato dei Normanni), ne
                                                                         determina l’inesorabile sconfitta:
                                                                         uno ad uno vengono
                                                                         sistematicamente sterminati. Papa
                                                                         Leone IX assiste impotente, dalle
                                                                         mura di Civitate alla terribile
              Figura 12: Piana del Fortore dove si svolse la Battaglia di Civitate, vista da   carneficina. Il Papa, si trova
              una collina dei Colli Liburni (tra collina Laso e collina Mengoni).
                                                                        impotente e timoroso per la sua
            stessa vita, ad assistere al sanguinoso crollo di tutta la sua politica di avversione ai Normanni. I
            Normanni ne fecero una carneficina: molti soldati furono uccisi, altri annegarono nel fiume
            Fortore e la cavalleria venne completamente annientata. Il Fortore e la Staina si tinsero di rosso,
            come nell’Esodo il Mar Rosso. Il giorno dopo la battaglia, Umfredo d'Altavilla, accompagnato da
            Gualtiero d’Amico, si reca dal Papa, che se ne stava riparato a Civitate (sicuramente in preghiera
            nella Cattedrale) per intimargli la resa e la consegna della città. Ma il Papa rifiuta. Allora i
            Normanni assediano Civitate, difesa dal Gonfaloniere Roberto de Octomarset. Gli assalitori
            spingono davanti a sé le macchine da guerra, spaventando con urla e minacce i difensori e
            intimando loro di consegnare il Papa.
            Vista la resistenza degli assediati dopo tre
            giorni di inutili tentativi, i Normanni
            danno fuoco alle capanne che si
            trovavano fuori le mura e alla stessa
            porta della città. Capendo che ogni
            resistenza è vana e dando ascolto alle
            suppliche dei Civitensi, che temono per le
            loro vite e per i loro beni, Papa Leone IX
            avanza verso la porta della città, già
            mezza bruciata, con l’intenzione di          Figura 13: Resti di mura della città di Civitate.
            consegnarsi ai nemici. Ma, prima di giungere alla porta, il fuoco cambia direzione e si rivolta contro
            gli assalitori. Alla vista di tale prodigio, gli abitanti di Civitate implorano il Papa di rimanere. Scesa
            la notte, i Normanni minacciano di radere al suolo la città e di non lasciare pietra su pietra se il
            giorno dopo non si arrenderà. Allora il Papa per risparmiare alla città questo terribile castigo,
            all’alba manda a dire agli assalitori di essere pronto per a consegnarsi nelle loro mani, a patto che
            vengano risparmiate la vita e i beni dei Civitensi. Cosi Papa Leone IX rassegnato, si consegna ai
            suoi nemici. Egli vestito dei sacri paramenti e circondato da uno stuolo di chierici, esce dalla città,
            esortando tutti alla riconciliazione e al perdono. I Normanni, si prostrano ai suoi piedi, giurandogli
            obbedienza e fedeltà. Papa Leone IX li accoglie nella comunione dei fedeli, togliendo loro la



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