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LA BATTAGLIA DI CIVITATE
“Dalle alture della sovrastante CIVITATE Papa LEONE IX assistette alle vicende della funesta
battaglia che in questa piana ebbe luogo contro i NORMANNI il 18 Giugno 1053 e che segnò il
nuovo destino del Mezzogiorno d’Italia.”
(Monumento posto in Località Madonna del Ponte a San Paolo di Civitate)
L
a battaglia di Civitate (nota anche come battaglia di Civitella sul Fortore) ebbe luogo il 18
giugno 1053 nei pressi dell’odierna San Paolo di Civitate e vide contrapposti i Normanni di
Umfredo d'Altavilla e un esercito di Suebi, Italiani e Longobardi coalizzati da Papa Leone IX.
Il primo gruppo di Normanni giunsero in Italia nel
1017 in pellegrinaggio o meglio offrivano
protezione a pagamento ai pellegrini che si
recavano al Santuario di San Michele Arcangelo a
Monte Sant’Angelo sul Gargano (vedi figura 7).
Erano dei bravissimi “mercenari”, famosi per essere
“militariter lucrum quaerens”, ossia "in cerca di
compensi per servigi militari". Per diversi anni i
Normanni prestarono servizio al miglior offerente,
soprattutto a Melo di Bari, finché nel 1022 Enrico II Figura 7: Santuario di San Michele Arcangelo
di Franconia, re d'Italia e imperatore del Sacro Romano Impero, riconobbe formalmente la contea
Normanna di Ariano: tale feudo costituì il primo radicamento territoriale dei Normanni in Italia,
punto di partenza per la successiva opera di conquista del Meridione. Molti altri Normanni
raggiunsero il Meridione in cerca di fortuna. Fra questi giunsero anche i membri della famiglia
Altavilla: sei fratelli che in tempi diversi arrivarono in Italia e compirono folgoranti carriere militari
e politiche. Il primo di essi fu Guglielmo Braccio di Ferro, che nel Settembre 1042 si fece acclamare
Conte di Puglia e fu a capo di un nuovo Stato indipendente, appannaggio della propria famiglia.
Nella primavera 1051 dei cittadini di Benevento giunsero a Roma per esporre a Papa Leone IX i
maltrattamenti che subivano dai Normanni e si sarebbero dichiarati pronti a riconoscere il Papa
come loro signore, qualora li avesse protetti contro questi soprusi. Le scorrerie dei Normanni
nell’Italia Meridionale già preoccupavano Papa Leone IX soprattutto per la loro voglia di conquista
del Meridione d’Italia, infatti già nel 1049 il Papa fece vari pellegrinaggi in Meridione come quelli
di Montecassino e Monte Sant’Angelo, dove non erano dovuti solo dalla devozione di San
Benedetto e San Michele Arcangelo, ma anche per capire la situazione dei Normanni. Il Papa cosi
accettò la proposta dei Beneventani pur sapendo bene che l’unica soluzione in alternativa in
extremis era la guerra. L’avanzamento dei Normanni nel Sud Italia, misero in allarme il Papa tanto
che scomunicò i Normanni, e cosi nel 1052 Papa Leone IX si recò in Sassonia per incontrare
l’Imperatore Enrico III, al quale chiese aiuto per contrastare l’avanzamento dei Normanni, ma
l’Imperatore negò il sostegno al Papa, cosi tornò a Roma nel Marzo 1053 con appena 700 Svevi.
Nell’Aprile del 1053 Papa Leone IX dava inizio alla spedizione antinormanna, cui partecipavano
contingenti provenienti da varie parti dell’Italia Meridionale e Centrale, oltre un folto gruppo di
mercenari Tedeschi. Il Papa volle chiamare in proprio soccorso anche un'altra potenza amica,
l'Impero Bizantino governato da Costantino X. I Bizantini, che avevano sotto il proprio controllo
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