Page 31 - LA BATTAGIA DI CIVITATE_unita
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Vademecum Desaleo 950° anniversario Battaglia di Civitate
etereogeneo esercito.
Il luogo di concentramento delle truppe è Sala, presso il Biferno. L'intenzione
del papa è di attaccare i Normanni dal confine che storicamente era risultato il più
debole della Puglia, quello settentrionale, tanto più che la fortezza di Civitate è
ancora controllata dai Bizantini, suoi alleati. Leone IX mira a congiungersi nella
Daunia con le forze di Argiro e insieme attaccare i Normanni. Ma gli uomini di
Gualtiero d'Amico, che controlla Lesina e Ripalta, fanno buona guardia e, accortisi
del tentativo d'invasione delle truppe pontificie, danno subito l'allarme,
permettendo all'esercito normanno di farsi incontro al nemico e di bloccarlo
presso la piana di Civitate.
Il 10 giugno 1053 il papa è a San Vincenzo al Volturno, dove rilascia un privilegio
in favore dell'abbazia. L'11 giugno l'esercito pontificio guada il Fortore sotto
Civitate, accampandosi ai piedi di una piccola collina, nei pressi del torrente Staina.
Trattasi, con ogni probabilità, della collina di Laso, dove oggi si trova la Torre
Venditti, a pochi chilometri a ovest di San Paolo. La tradizione chiama il
Pozzo che si trova in questa zona, tra la colina e lo Staina, il Pozzo di San
Leo, a ricordo dell'accampamento che il papa eresse nei suoi paraggi.
I Normanni, a loro volta, guidati dal conte di Puglia Umfredo d’Altavilla,
si accampano dalla parte opposta, verso San Paolo, essendo separati
dall'esercito avversario, come riferiscono le fonti," dalla sola collina.
L'esercito normanno, circa la metà di quello pontificio, è formato dai
Normanni del Principato di Benevento, guidati dal conte Girardo di
Buonalbergo, da quelli stabilitisi da poco nei Gastaldati di Telese e Boiano,
guidati dai conti Ugo e Ranulfo, dai Normanni di Aversa, guidati dal conte
Riccardo Quarrel, futuro principe di Capua, dai Normanni di Calabria,
guidati da Roberto il Guiscardo, futuro conte e poi duca di Puglia, oltre ai
Pugliesi di Umfredo, tra cui Gualtiero di Lesina e Civitate.
Tra l’11 e il 17 giugno intercorrono intense trattative tra il papa e i
Normanni, con l'intento di evitare un inutile spargimento di sangue."
Probabilmente per il papa le trattative sono anche un espediente per
prendere tempo, in attesa delle truppe dì Argiro. Ma i Normanni, forse
intuendo le vere intenzioni di Leone IX. alle primissime luci dell'alba del 18
giugno, quando ancora il papa aspettava la loro risposta al suo ultimatum
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