Page 32 - LA BATTAGIA DI CIVITATE_unita
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Vademecum Desaleo 950° anniversario Battaglia di Civitate
di abbandonare la Puglia e l'Italia Meridionale, all'improvviso, come furie
scatenate, scendono il pendio della collina e si abbattono sulle ancora
semiaddormentate truppe pontificie." È «forse la più memoranda
[battaglia] che registrino gli annali del Papato temporales che sarà
determinante per le sorti dei Normanni in Italia e, dunque, per le sorti della
stessa Italia Meridionale.
In effetti l'esercito pontificio è colto cli sorpresa e non ha il tempo cli
organizzarsi per la battaglia. Questo spiega la casualità della disposizione
degli Italiani denunciata da Guglielmo di Puglia," e la rapida rotta della loro
ala, sulla quale astutamente concentrano i loro sforzi i Normanni.
Il papa, ignaro di quanto sta accadendo, alloggia a Civitate, ospite del
vescovo Rodolfo." In attesa dell'esito delle trattative, recatosi a Civitate,
aveva riunito in Assemblea rutti i nobili del suo seguito e nominato Roberto
de Octomarsert Gonfaloniere della città e della battaglia. Quindi aveva
parlato alle truppe incitandole alla lotta contro gli "iniqui Normanni".
concedendo loro l'indulgenza plenaria e facendo in modo che tutti si
comunicassero." li papa confidava sul numero delle proprie forze per
sconfiggere il nemico.
Ma gli eventi vanno in modo diverso da quanto programmato. I
Normanni, giocando d'astuzia, attaccano all'improvviso. Il papa non può
disporre bene le sue truppe e cosi il vantaggio numerico viene vanificato.
In effetti i Christi milites" possono contare su una forza di circa sette-
ottomila unità, divisa in due schiere: una italiana, comandata dal principe
Rodolfo di Benevento, vassallo diretto del papa, e una tedesca, comandata
dal duca svevo Guarniero.
Come detto, secondo i cronisti dell'epoca, il contingente tedesco
ammonterebbe al massimo a settecento cavalieri. Ma la cosa è poco
credibile. Infatti, così stando le cose, l'esercito papalino risulterebbe diviso
in due blocchi assolutamente disuguali tra loro e questo non avrebbe molto
senso. Molto probabilmente i cronisti semplificano troppo le cose. Con i
Tedeschi, oltre ai loro numerosi ausiliari," devono esserci almeno i franchi e
i lombardi raccolti dal papa nell'Italia Settentrionale, sì da bilanciare in
qualche misura le due schiere dell'esercito papale.
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