Page 35 - LA BATTAGIA DI CIVITATE_unita
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Vademecum Desaleo 950° anniversario Battaglia di Civitate
che, muniti di macchine da guerra, farebbero a pezzi la città, non lasciando,
appunto, pietra su pietra, come minacciavano di fare.
Così Leone IX, rassegnato, si consegna ai suoi nemici. Egli vestito dei sacri
paramenti e circondato da uno stuolo di chierici, esce dalla città, esortando
tutti alla riconciliazione e al perdo. I Normanni, sempre pronti a sposar il
miglior partito del momento, si prostrano ai suoi piedi, giurandogli
obbedienza e fedeltà. Il Papa li accoglie nella comunione dei fedeli,
togliendo loro la scomunica e rimpiangendo di aver rifiutato, prima della
battaglia, le loro offerte di pace, nonché i molti caduti che si potevano
risparmiare.
Così, il 22 giugno del 1053, dopo tre giorni di assedio, Civitate si
consegna ai Normanni e Gualtiero d'Amico può finalmente prendere
possesso del feudo che dicci anni prima gli era stato assegnato nella
spartizione di Melfi.
Civitate cessa cosi di essere una città bizantina per diventare una contea
normanna, guidata da Gualtiero e dai suoi eredi.
Secondo Amato, gli abitanti di Civitate si lanciano, dopo la resa, a
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saccheggiare le cose e il tesoro del papa che sono custoditi in città. Ma,
evidentemente, egli vuole coprire le colpe dei "suoi" Normanni,
attribuendo il sacrilego saccheggio agli atterriti abitanti di Civitate.
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