Page 22 - LA BATTAGIA DI CIVITATE_unita
P. 22

Vademecum Desaleo                                         950° anniversario Battaglia di Civitate


                 nel secolo Xl: “[La]... Capitanata fu come il punto di ricezione e di convegno

                 dove esse  [forze  disparatissime]  vennero a combattersi,  il crogiolo dove

                 vennero a trovarsi in contatto ... e a fondersi Ira di loro»:
                 La posizione strategica della Capitanata, è appena il caso di ricordarlo, era già stata

                 messa in evidenza dagli scontri che vi ebbero luogo, nel 1017, tra i ribelli di Melo (che
                 aveva al suo servizio anche un contingente normanno) e i Bizantini. Melo, com’è noto penetrò

                 in Puglia seguendo la vallata del Fortore. Da Arenula, appunto, nei pressi di questo

                 fiume,  l’avanzata  di  Melo  contrassegnata  dagli  scontri  presso  Civitate  e
                 Vaccarizza (situata, quest’ultima, tra i fiumi Vulgano e Celano, a nord-est

                 dell’attuale città di Foggia).

                 Non  è  ovviamente  il  caso  di ripercorrere  tutte  le  vicende,  del  resto abbastanza
                 aggrovigliate  che  seguirono  a  questa  prima  fase  della  presenza  normanna  nel

                 Mezzogiorno. E sufficiente solo ricordare che il 4 maggio 1041 le schiere bizantine

                 furono  sconfitte  dai  Normanni  nella  battaglia  di  Montemaggiore,  lungo  le  rive
                 dell’Ofanto.  Il  Catapano  Michele  Dokeianos  venne  costretto  alla  fuga,  mentre

                 caddero  sul  campo  i  vescovi  Angelo  di  Troia  e  Stefano  di  Acerenza,  che  erano

                 intervenuti con dei contingenti armati a fianco dei Bizantini.
                 Il risultato di questa battaglia portò gli abitanti di molte città a considera i Normanni

                 come liberatori dal giogo bizantino e come nuovi padroni. I Bizantini, a parte città

                 come Troia e Lucera in Capitanata e qualche altra in Terra d'Otranto, rimasero nel
                 resto della Puglia con le sole città marittime.

                 Dopo  questi  avvenimenti,  i  Normanni  continuarono  lentamente  nelle  loro

                 conquiste, Dopo un breve periodo nel quale seguirono Argirò come loro condot-

                 tiero, avendo quest'ultimo deciso di passare dalla parte dei Bizantini, i Normanni
                 decisero di riorganizzarsi e di cercare nuove alleanze. Particolarmente importante

                 fu l'assemblea a Melfi, nel febbraio 1043, dei capi  normanni con gli Altavilla e i

                 Drengot di Aversa, per stabilire legami tra vassalli e signori, oltre che per spartirsi
                 le terre conquistate e quelle ancora da conquistare. Tutti riconobbero a Guglielmo

                 Braccio di Ferro il titolo di conte di Puglia, del quale era stato investito dal principe

                 di Salerno, Guiamaro V. Quale titolo di onore si riconobbe a Rainulfo di Aversa la
                 sovranità  di  Siponto  e  del  santuario  di  San  Michele,  oggetto  di  particolare

                 venerazione da parte dei Normanni con tutto il territorio garganico sino ai confini

                 di Troia. Sempre per quanto riguarda la Capitanata, e 'è da notare che Guglielmo


                                                                                                  Pag. 21 a 36
   17   18   19   20   21   22   23   24   25   26   27