Page 11 - LA BATTAGIA DI CIVITATE_unita
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Vademecum Desaleo 950° anniversario Battaglia di Civitate
Neanche un decennio dopo la redazione del Quaternus, una fonte dubbia come
i Diurnali di Matteo Spinelli, riporta che nel marzo del 1258 il re Manfredi; "fece
scasare Siponte, et Civitate, et comandare, che andassero ad abitare a
Manfredonia ". È una notizia chiaramente anacronistica, che farrebbe supporre
un tale stato di decadenza della nostra città da determinarne l'abbandono, mentre
la documentazione ci mostra una situazione diversa. Sappiamo che pochi anni
prima un Roberto ha la mansione di "castellanus de Civitate” incarico che
certamente non può che riferirsi ad un abitato di una certa consistenza e provvisto
di adeguate opere di difesa. Inoltre, nei registri fiscali della Capitanata dei decenni
successivi, Civitate ci appare ancora come una città dì media importanza, ben a
versa, ad esempio, dalla vicina e coeva Dragonara, ormai in profonda decadenza.
Un documento molto importante per il nostro studio risale al 30 giugno 1285
riguarda i beni posseduti in Civitate dalla S. Casa di Barletta dell'Ordine Teutonico.
All'esterno della città ritroviamo S. Margherita, sulla strada omonima, e S. Angelo
che ora compare come monastero; fra i toponimi, ci sono due riferimenti ad un
ponte, che dovrebbe essere quello sul Fortore. In Civitate c'è la chiesa sancti
Thome (S.Tommaso); una casa in maiori strata, cioè nella via più importante, ed
una in judea nel quartiere abitato da ebrei. Inoltre, una terra ed una vigna sono
indicate in Civita Nova ed abbiamo, così, un riferimento diretto all'espansione
dell'abitato. All'interno della nuova cinta muraria viene ora a trovarsi anche la
chiesa di S. Nicola, presso la quale dovrebbe essere sorto l'omonimo monastero
fondato da Pietro da Morrone prima del 1294 e della sua nomina a papa col nome
di Celestino V.
Dopo la conquista angioina del regno di Sicilia, si avverte una lenta e diffusa
decadenza, che prelude all'abbandono di numerosi centri abitati e Civitate non fa
eccezione. Fra la scarsa documentazione del XIV secolo, troviamo gli ultimi
riferimenti alle chiese esistenti nel 1310 e 1328 e che pagavano le decime alla Santa
Sede": S. Andrea; S. Angelo, con il priore; S. Antonio, con rettore; S. Antonino; S.
Croce, con il monastero; S. Felice; S. Giovanni Battista; S. Giovan ni Evangelista; S.
Matteo, con rettore; S. Paolo con il monastero; S. Marciano; S. Simeone con rettore;
S. Tommaso. Sorprende che con tanti riferimenti alle numerosissime chiese che per
tre secoli appaiono in Civitate, non sappiamo con certezza a quale santo fosse
dedicata la cattedrale.
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