Page 16 - LA BATTAGIA DI CIVITATE_unita
P. 16

Vademecum Desaleo                                         950° anniversario Battaglia di Civitate


                 appare impostata su ruderi romani.

                     Nell'XI secolo, lungo il limes bizantino sul Fortore, dovevano esserci due ponti
                 di epoca romana, uno sotto Ci vitate e un altro, documentato ancora nel '400, a

                 nord  di  Castelnuovo,  in  contrada  Ponte  Rotto.  11  primo  era  sorvegliato  dal

                 presidio di Civitate, che poteva già essere in mani nemiche, mentre l'altro era
                 troppo  lontano,  proprio  nella  direzione  da  cui  poteva  giungere  l'esercito

                 normanno; non rimaneva, perciò, che attraversare il fiume in un punto intermedio

                 ben defilato. Alcuni antichi guadi del Fortore ci sono noti, anche se attualmente la
                 situazione appare ben diversa, con il fiume che ha deviato più volte il suo corso.

                 Un punto di passaggio era sotto Dragonara, verso S. Maria di Melanico (mass.

                 Abbazia); ma qui il problema era simile a quello di Civitate: chi aveva il controllo
                 di quest'altro sito strategico lungo la frontiera sul Fortore? Dobbiamo, perciò,

                 spostarci più a nord.

                     Dall'Anonimo  Beneventano"  apprendiamo  che  l'esercito  pontificio  "castra-
                 metatus est super flumen quod dicere Stagnum, non longe ab oppido cui

                 nome Civitate"  cioè  si  era  accampato  presso  il  torrente  Staina,  affluente

                 di    destra  del  Fortore.  Ad  ovest  del  fiume  il  percorso  che  appare  più
                 probabile è quello che segue un antico itinerario lungo il canale dell'Avena,

                 poco a sud di mass. Tronco, e giunge alla confluenza dello Staina con il

                 Fortore. Il solito e prezioso Fraccacreta ricorda, infatti, un passo di S. Leo
                 "dirimpetto  a  Tronchi".  Il  problema  è  che  l'esercito  doveva  guadare  il

                 Fortore dopo la confluenza dello Starina con il Fortore, per evitare un doppio

                 attraversamento  e  il  pericolo  di  rimanere  imbottigliato  tra  i  due  corsi
                 d'acqua. Per almeno due secoli" questa confluenza è avvenuta poco a sud

                 del ponte di Civitate, in un punto tormentato dal continuo mutamento degli

                 alvei, come si può rilevare dai toponimi Ischia Staina e Ischia di Civitate e
                 dal ricordo che in passato un altro braccio del Fortore divergeva sulla riva

                 sinistra e tornava nell'alveo principale in località Rocchione del Ponte, a

                 sinistra della strada per Serracapriola.
                 Da qualche decennio il corso dello Staina è stato sdoppiato, per consentire

                 un  più  rapido  deflusso  delle  acque  dell'impianto  di  potabilizzazione

                 collegato alla diga di Occhito. Quella che era la parte terminale del torrente,
                 è  divenuta  il  prolungamento  del  canale  del  Frassino  (forse  l'antico



                                                                                                  Pag. 15 a 36
   11   12   13   14   15   16   17   18   19   20   21