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               In quel periodo, infatti, insieme alle attività commerciali si  svilupparono

               anche  quelle  ausiliarie  del  commercio,  come  appunto

               quella del sensale che, come tutti gli aspetti della vita

               comunale, inizia ad essere puntualmente regolata dalle


               norme degli Statuti delle corporazioni e civici.

               Essa  fu  parzialmente  ispirata  all'autorità  del prefetto

               dell'annona dell'antica  Roma.  Con motu  proprio "L'olio

               oggetto"         del 21        giugno 1826, papa             Leone

               XII interveniva  nei  confronti  di  abusivi  misuratori  e

               sensali di olio nella Capitale, definiti "frodatori e monopolisti" i quali "senza

               alcuna      autorizzazione         del     Governo,        e     che      impunemente


               fanno monopolio delle  contrattazioni,  abusano  delle  misure,  adulterano

               talora  il  genere  con  acque  di  vegetabili  e  con  grassi,  e  con  vessazioni

               continue  hanno  indispettito  gli  animi  di  vari  benemeriti  proprietari

               riproduttori, nonché dei laboriosi conduttori di quel necessario prodotto".

               Il 1º gennaio 1866 nacque il Codice di Commercio del Regno d'Italia, nella


               cui legislazione i sensali divennero “mediatori” e vennero distinti in due

               categorie: quelli pubblici, i quali erano muniti di mandato, e i “mediatori in

               altre specie di mediazione”, ovvero i sensali di merci, di assicurazione, per

               noleggio navi e quelli per trasporto per terra e acqua.

               La legge del 20 marzo 1913, n.272 sancì che la professione di mediatore

               fosse  libera  e  senza  necessità  di  iscrizione  ai  Ruoli  della  Camera  di


               Commercio, eccezion fatta per gli agenti di cambio e coloro che svolgevano

               incarichi pubblici.

               Nel 1958 venne invece reintrodotto l'obbligo dell'iscrizione al Ruolo della

               Camera di Commercio: agli iscritti per la prima volta venne attribuita la

               qualifica di “agenti di affari in mediazione”.







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