Page 70 - I MASTR
P. 70
I MASTR DESALEO
LE LAVANDAIE - LAVANNAR
Schiena di acciaio e braccia di pietra, o viceversa, come si preferisce, e il
movimento ritmico sulla tavola per lavare, “a tav’lell i pann”, per metà
immersa in un contenitore di zinco, ‘a tìne, a forma di tronco di cono con
la base più piccola poggiata a terra e che svasava verso l’alto.
La lisciva, miscela di carbonato sodico e potassico per il bucato,
si preparava già la sera prima in casa, empiricamente,
utilizzando la cenere (che contiene potassio) ricavata dalla
legna bruciata nella stufa economica, questa versata
nell’acqua molto calda serviva per mettere i panni a mollo. Poi,
sapone giallo di Marsiglia e forza di braccia; seguivano diversi
risciacqui in acqua fresca e per far sgrondare l’acqua dalle lenzuola di lino
o cotone grossolano ci volevano due persone che li torcessero prendendoli
da una parte e dall’altra del lato corto. ‘A lavannàre veniva chiamata da chi
ne aveva necessità e se lo poteva permettere economicamente.
Ogni tanto alla tavola per lavare andavano “rifatti i denti” che si
consumavano per effetto dello sfregamento dei panni.
L’attività era molto richiesta in occasione della preparazione
dell’ESPOSIZIONE DEI PANNI (prima del matrimonio)
Pag. 68 di 80