Page 69 - I MASTR
P. 69
I MASTR DESALEO
sulla mola mediante un piccolo rubinetto
dosatore, con funzioni di lubrificante. Era
faticoso farsi una clientela, era difficile per un
arrotino crearsi una zona di lavoro propria e
difendere il proprio territorio dalla concorrenza di altri arrotini; per questo
motivo ogni arrotino cercava di affinare al meglio il proprio mestiere e
mantenere prezzi competitivi. Dopo gli anni sessanta per l’arrotino la
situazione migliorò. Dal carretto si passò alla sola bicicletta, sul davanti
della quale era applicata una ruota in pietra, collegata ai pedali con una
cinghia Per arrotare un coltello o delle forbici, l’arrotino imprimeva alla
ruota un movimento ben ritmato e continuo e con
abili gesti delle mani lo passava sulla mola fino a
che la lama non diventava tagliente.
Successivamente la bicicletta fu sostituita dalla
moto e, in tempi più moderni, si passò dal
furgoncino a tre ruote a motore all’automobile.
Una figura, quella dell’arrotino, memore di un
tempo lontano che vive ancora oggi tra le strade
della nostra città con quel caratteristico tormentone estivo che non ci
stancheremo mai di ascoltare.
Con la sua mola mossa a pedale e montata su un cariolino dotato di una
ruota anteriore e due “stanghe” posteriori per spingerlo, girava per le
strade annunciandosi con un grido prolungato: ” ‘U Malafruv’c! “
Le lame scintillavano al sole dopo il suo intervento.
Ricordiamo:
Mimmo Michele
alias u Malafruv’c Via D.Alighieri
Pag. 67 di 80