Page 35 - I MASTR
P. 35
I MASTR DESALEO
passa la coda del cavallo; il che impedisce, che la sella non sdruccioli, e
scorra davanti.” La descrizione termina con un elenco delle selle più comuni
che vi erano al tempo: sella da maneggio, da caccia da viaggio, da guerra,
e inglese. Oggi, di questi artigiani in Italia ne sono rimasti pochi. Sappiamo
però che lavorano con maestria e che realizzano selle di vario tipo, secondo
l’esigenza del committente. Sostanzialmente, al di là dei dettagli, questi
maestri rispettano sempre le fasi costruttive degli antichi sellai, ottenendo
un prodotto all’altezza delle aspettative.
Questo mestiere a San Paolo di Civitate era svolto con attenzione e cura
e Palma Silvio alias U Cavallucc
da Luigin Pen ‘mbuss che con la sua
bottega in Via San Nicola, come un sarto, lavorava con perizia pelle e cuoio
(articoli per il trasporto
per costruire i finimenti dei cavalli, le selle e i Bardi
di merci e costituiti da due archi) utilizzati per muli ed asini su cui il carico
veniva poggiato direttamente ed era costituito da catenelle e funi per
legare il carico. I finimenti erano costituiti da una cinghia pettorale, una
sotto la coda, ed una sotto-pancia. Le briglie erano indipendenti, come per
tutti gli altri animali, coinvolgevano la testa; per i cavalli con sella avevano
il “morso”; per gli asini e muli avevano, sotto il mento una “griglietta” in
metallo: tirando la “cavezza” avrebbe procurato dolore all’animale che,
talvolta, riportava anche piccole escoriazioni e piccole ferite.
Pag. 33 di 80