Page 17 - LA BATTAGLIA DI CIVITATE
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CONCLUSIONI E PICCOLO RACCONTO
Siamo arrivati alle conclusioni di questo breve excursus storico su Civitate e la sua Battaglia. Una storia
importante non solo per la comunità di San Paolo di Civitate ma anche per tutto il mezzogiorno d’Italia,
perché proprio tramite questa battaglia sono state cambiate le sorti del Sud Italia e oggi la cultura che
abbiamo assimilato, molti edifici storici medievali ecc… Sono frutto del post battaglia che si è svolta in
quella famosissima data 18 Giugno 1053, una data che cambiò per sempre il volto di ogni singola comunità
meridionale d’Italia. E non solo, perché proprio quel Papa, oggi venerato come San Leone IX cambiò le sorti
anche sull’aspetto religioso, perché è con lui che avvenne quello che oggi chiamiamo lo Scisma d’Oriente o
meglio il Grande Scisma, una spaccatura religiosa europea, Occidente la Chiesa Latina e Oriente la Chiesa
Greca che tutt’ora oggi conosciamo e viviamo. La storia è importante, dobbiamo conoscerla e tramandarla
alle future generazioni, perché solo conoscendo il passato possiamo capire come evitare di commettere
errori gravi, ma fin quando questo non lo si capisce, il mondo commetterà sempre gli stessi errori e forse
più gravi del passato. Concludo con ringraziare i lettori, ringrazio l’Associazione culturale DeSaLeo per la
loro serietà nella storia e nella cultura, e suo Presidente Alfredo De Santo per la sua fiducia e rispetto nel
mio lavoro. Ringrazio mio padre, mia madre e mio fratello per i loro incoraggiamento costante per il mio
lavoro che svolgo. In fine vi lascio un mio racconto, una mia sensazione, una mia fantasia di quando sono
presente su quella zona archeologica di Civitate che tanto sogno un sito archeologico e non solo.
Vi racconto una storia tra la fantasia e la realtà.
Ultimamente vado spesso nella zona archeologica per lavoro, e ogni volta si sente
un ruggito in lontananza. Oggi il ruggito si sentiva più vicino, sembrava provenire
dal sottosuolo. Era il ruggito di Civitate, forse cercava di dirmi qualcosa. Chiusi
gli occhi per un momento e quando li aprì, mi trovai a pochi passi di fronte a me
una donna Daunia di Tiati, con la sua bellissima treccia e il suo viso dolce e
delicato. Tra le sue mani aveva una brocca subgeometrica daunia, lei mi sorrise,
si girò e andò verso la sorgente di Civitate, forse per l'acqua. Quando a un certo
punto mi sentii osservato, mi voltai, c'era un uomo che indossava la toga romana,
e mi disse: "Ave Popolano! L'antica città di Teanum Apulum è felice di vederti!
Sufficit animus (basta il coraggio), Iterum rudit leo (di nuovo rugge il leone)."
Sollevò una coppa in vetro romano, come segno di un augurio e sparì dal nulla.
Mentre cercavo di capire come era sparito e dov’era, qualcuno mi chiamò, mi
voltai verso nord, e rimasi quasi meravigliato, di fronde a me c'era un religioso,
aveva la tiara papale. E mi disse: " Sono Papa Leone IX, colui che calpestò queste
terre, e osservai la funesta battaglia dalle mura di Civitate e la mia sconfitta,
come ogni città medievale fu costruita pietra su pietra, tu dovrai prenderne
esempio." Si voltò verso una pentola vicino ai suoi piedi e disse: "La pentola c'è,
fai bollire qualcosa di buono al suo interno, e Dio ti aiuterà." Lui si voltò e iniziò a
camminare fin quando non lo vidi più. Forse era un sogno o forse realtà, ma
qualcosa sicuramente volevano dirmi.
Umberto D’Orsi.
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