Page 68 - I MASTR
P. 68

I MASTR                                                                          DESALEO


               L’ARROTINO                  -              MALAFRUV’C  -


               “Donne,  è  arrivato  l’arrotino.  L’arrotino  e  l’ombrellaio”,  quante  volte

               abbiamo sentito questo tormentone estivo in città? Questo antico mestiere


               era un vero e proprio richiamo per le signore e ora, anche se continua nel

               tempo, è sempre più raro ascoltare questo caratteristico “slogan” tra le

               strade della città.

               Spesso vi abbiamo parlate dei mestieri del passato, ormai caduti nell’oblio

               e testimoni di un tempo che ci siamo lasciati alle spalle. Tra questi tanti


               lavori, come lo svegliatore, u’ lampiunàre, spicca uno tipicamente estivo, il

               cui  richiamo  era  un  vero  e  proprio  tormentone,  stiamo  parlando

               dell’arrotino,  una  professione artigiana che  consiste  nella molatura o

               affilatura delle lame. Spesso gli arrotini svolgevano anche il mestiere di

               ombrellai,  riparavano  gli ombrelli e  i  loro  meccanismi  di  apertura  e

               chiusura. L’arrotino era un vero e proprio tuttofare,

               molto  richiesto  dalle  massaie  che  aspettavano


               l’arrivo di questa figura “folkloristica” per scendere in

               strada  per  far  rimettere  a  nuovo  coltelli,  forbici  e

               tanto altro.

               L’arrotino è un caratteristico mestiere del passato che, nel corso del tempo,

               si è molto evoluto arrivando a diventare una preziosa attività che richiede


               ottime conoscenze tecniche e capacità manuali.

               Inizialmente gli arrotini si muovevano su una sorta di bicicletta - carretto

               dotato di una grossa ruota di legno. Questo particolare carretto, una volta

               giunto sul luogo di lavoro, veniva letteralmente ribaltato su se stesso e

               trasformandosi  nello  strumento di  lavoro dell’arrotino.  Alla  ruota  veniva

               agganciato  un  pedale  con  vari  snodi,  veniva  fissata  la  cinghia  di

               trasmissione  del  movimento  alla  mola  e  su  una  parte  sporgente  del


               carretto, l’arrotino fissava poi un secchiello con dell’acqua che sgocciolava


                                                                                             Pag. 66 di 80
   63   64   65   66   67   68   69   70   71   72   73