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Vademecum DeSaLeo Toponomastica - Storia
Situata in una posizione strategica sulla riva destra del fiume Fortore, la cittadina
sin dal suo nascere è vissuta basando la sua economia esclusivamente
sull’agricoltura e sulla pastorizia.
Divenne, quindi, importante mercato di prodotti agricoli, soprattutto grano, olio
e vino, per i viandanti che in quel punto dovevano oltrepassare il fiume.
Distrutta questa dagli invasori stranieri e da diversi terremoti, sulle sue rovine fu
edificata, per volere dell’imperatore Traiano, tra il I e II secolo d. C. un’altra
cittadina a cui si diede il nome comune di Civitate. (Civitas Trajana)
Costretta a subire la dominazione dei Bizantini, fu da questi anche fortificata, ma
questo non le evitò il succedersi delle invasioni da parte di Saraceni, Franchi,
Normanni, Svevi ed Aragonesi.
Il 18 giugno dell’anno 1053 fu teatro della famosa “Battaglia di Civitate”
combattuta tra le truppe di papa Leone IX ed i Normanni di Roberto il Guiscardo.
La tremenda sconfitta inflitta alle truppe papaline segnò il nuovo destino del
Mezzogiorno d’ Italia.
L’abbondante ricchezza di cinghiali vide spesso la presenza di Federico II nei
suoi boschi.
Fu anche sede di Diocesi, che fu soppressa con bolla di papa Gregorio XIII nel
1580, allorquando gli abitanti di Civitate cominciarono ad abbandonare la città a
causa dell’aria malsana per trasferirsi nel vicino casale di San Paolo.
Qui la gente si trasferì portandosi dietro non solo le masserizie, ma anche il
materiale edilizio per costruire le nuove case.
Divenuto feudo, il casale appartenne ai Carafa prima e dopo ai Gonzaga, che
accolsero gli ultimi abitanti costituiti da Albanesi, Greci e Schiavoni con atto
notarile del 17 maggio 1573.
I Gonzaga, dopo il tremendo terremoto del 1627, che distrusse tutte le abitazioni,
fecero ricostruire con il loro aiuto non solo le abitazioni, ma anche le chiese,
edificandone una nuova accanto al palazzo baronale e che dedicarono a San
Giovanni Battista, che divenne anche la chiesa parrocchiale. (1641)
Contestualmente veniva edificata, anche questa con l’aiuto dei Gonzaga, la
chiesa di S. Antonio di Padova da parte dei Frati Minori Osservanti.
Sotto i Gonzaga, che tennero il feudo fino al 1746, la cittadina crebbe e si
sviluppò. La popolazione si dedicava quasi esclusivamente ai lavori in agricoltura.
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