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Putech & Put’chér DESALEO
I TABACCAI
La lunga storia della tabaccheria inizia alla fine del Seicento a Roma dove
papa Alessandro VII da vita alla privativa sul tabacco e di conseguenza
nasce la prima embrionale tabaccheria e la conseguente figura del
tabaccaio. All’inizio del 1700 si ha la prima evoluzione, ovvero la
tabaccheria viene accorpata alla somministrazione del mestiere del
venditore di acquavite, per l’appunto chiamati acquavitari. Attenzione però
che in quell’ epoca la tabaccheria non si chiamava come tale ma faceva
parte dei mestieri ed era ritenuta utile per la distribuzione e il controllo di
importanti strumenti di entrata per lo stato Pontificio. La tabaccheria a fine
del 1700 addirittura si affianca a quella dei credenzieri Pontifici, figura
assai importante, in quanto svolgevano la mansione di custodire e rifornire
le credenze e le dispense dei Pontefici. Nelle mense di personaggi di
primissimo piano della Roma pontificia, l’unione delle congregazioni delle
arti e dei mestieri fa capire, che livello d’importanza sociale ottenne la
tabaccheria fin dai sui primissimi anni di esistenza. Alla fine del XVII secolo
a Roma la tabaccheria è così diffusa da superare il numero dei forni e delle
bettole. In un Italia, divisa in piccole Repubbliche, la tabaccheria è
un’attività riconosciuta e ben considerata, citiamo per esempio un decreto
di Ferdinando II, re delle due Sicilie, che impone
dazi ai tabacchi per l’importazione da altri stati,
lasciando libera la vendita di quelli coltivati all’
interno del Regno. Agli inizi del 900 la tabaccheria
viene utilizzata per la distribuzione del Chinino,
importante sostanza per combattere i sintomi
della malaria. La tabaccheria viene subito individuata come un
luogo di distribuzione ideale per la popolazione, in un’Italia affetta
dalla malaria. La tabaccheria corre veloce ed infatti nell’anno 1901
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