Page 68 - Puteche e Put'cher Libro
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Putech & Put’chér DESALEO
carburatore, per i successivi congegni di Barsanti e Matteucci (1856),
Hugon (1858), Lenoir (1860), Otto e Langen (1867) si era preferita una
miscela esplosiva già pronta: il gas illuminante. L’impiego di questi primi
motori era il più delle volte statico: azionare pompe e altri macchinari. In
questi casi il gas non aveva controindicazioni; ma quando si montava il
tutto su un veicolo, portarsi dietro le bombole comportava una certa
scomodità. Per eliminarla, alcuni inventori tornarono al combustibile
liquido e affrontando le complicazioni del carburatore scelsero, fra le
sostanze disponibili, un sottoprodotto del petrolio usato come solvente
nell’industria e come smacchiatore nella vita di tutti i giorni. Il triciclo di
Karl Benz (1886) non fu il primo veicolo a benzina in assoluto, ma rispetto
ai tentativi precedenti era molto più funzionale; assieme agli altri congegni
“automobili” che lo seguirono, diede origine a una rivoluzione nei trasporti
e offrì nuove prospettive all’industria del
petrolio.
Già dal 1880 Thomas Alva Edison
fabbricava lampadine. Il mercato del
kerosene sarebbe rimasto in buona
salute ancora per decenni: le reti elettriche facevano fatica ad estendersi;
ma a lungo termine era destinato all’estinzione. Invece, con l’avvento delle
automobili, si prospettava un nuovo mercato capace di sostituire il
precedente con la giusta gradualità. Da sottoprodotto, la benzina sarebbe
divenuta il prodotto principale. Col tempo i fabbricanti modificarono i
processi per privilegiarne la produzione; per commercializzarla non fecero
altro che utilizzare la rete già attivata per il kerosene.
Crescendo il numero delle auto, si cominciò a trovar la benzina anche nei
negozi dove vendevano il kerosene e in altri posti ancora: drogherie,
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