Page 36 - Puteche e Put'cher Libro
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Putech & Put’chér                                                                                                                     DESALEO


               I FORNAI -            I FURNER


                  La produzione “in proprio” del pane era, a San Paolo di Civitate, quasi

               del  tutto  una  prerogativa  femminile,  in  quanto  tutte  le  fasi  che


               precedevano la cottura erano eseguite dalle donne.

                  Tutto iniziava al calare della notte: il fornaio accendeva il forno, mentre

               le massaie cominciavano ad impastare la farina con l’acqua, il sale e il

               lievito madre. Alle cinque di mattina si andava al forno per consegnare le

               forme di pane, qualche forno metteva a disposizione una “trainella”  con


               un garzone che passava per le

               abitazione       (che     si    erano

               prenotate) per ritarare le forme

               di pane che le donne avevano

               preparato  già  dalla  notte  e  la

               pasta      già  lievitata      veniva

               avvolta in un canovaccio. Altre donne che avevano la possibilità di recarsi


               al forno  adagiavano  accuratamente l’impasto, posto nel canovaccio,  su

               una tavola di legno utilizzata per il trasporto da e per il forno, interponendo

               un canovaccio intrecciato che, posto tra il capo e la tavola, ne rendeva più

               agevole il tragitto. Per non confondere la proprietà delle pagnotte, esse

               venivano contraddistinte da simboli o sigle apposti attraverso l’utilizzo di


               strumenti  di  legno  simili  a  dei  timbri  o,  in  alternativa,  si  appoggiava

               un’oliva, o un altro alimento per segnalare la pagnotta di  pane. Mentre la

               cottura delle focacce era gratuita, quella del pane aveva un suo costo, chi

               non aveva possibilità di pagare poteva farlo lasciando al fornaio una o due

               pagnotte, che lo stesso poteva anche rivendere, il cosiddetto “fornatico”.

               Dopo aver distribuito la paglia nella fornace, con un movimento circolare

               del braccio molto simile a quello eseguito per la semina a mano, questa


               veniva  arsa.  Si  attendeva  quindi  il  raggiungimento  della  temperatura


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