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I MASTR DESALEO
Con lo stesso sistema si rendeva noto l'organizzazione di pellegrinaggi nei
vari Santuari oppure un bando commissionato per la programmazione di
un film.
Bisognava avere molto fiato e buone gambe per percorre le accidentate
strade del paese, non ancora lastricate o bitumate.
Spesso il banditore assumeva un portamento marziale: si piantava a
gambe divaricate in mezzo al crocevia e dopo i classici squilli della sua
trombetta aspettava che la gente spalancasse usci e finestre e si
radunasse tutt’intorno a lui. Spesso, richiamati dal suono della trombetta
o del tamburo, intorno al banditore si radunava una frotta di ragazzi che,
con il loro assordante vocio, riuscivano ad annullare la sonorità delle parole
del banditore. Essi erano prontamente richiamati dalle mamme, desiderose
di ascoltare le novità annunciate nel bando.
Generalmente l'incarico di banditore pubblico veniva conferito ad una
persona che lavorava per il Comune, impiegato in altre mansioni, come
guardiano del cimitero, netturbino, operaio generico o da cittadini
autorizzati dall’Amministrazione Comunale. Con il passare del tempo, la
professione del banditore si è evoluta. Con l’istruzione di massa, la
scomparsa dell’analfabetismo e la diffusione dei mezzi di comunicazione
moderna, come i manifesti, la figura del banditore è stata “ posta al bando
“, cioè è andata in pensione e si è persa una secolare tradizione cittadina
insieme a una delle figure più caratteristiche e popolari.
(ultimo banditore di
Noi tutti ricordiamo la figura di DE SERIO Generoso
questo Comune), che negli ultimi anni, con l’avvento della
meccanizzazione, si era attrezzato con un motocarro Ape e con un
megafono a tromba posto su di esso e certamente non scorderemo quando
avvisava la popolazione della disinfestazione che si doveva fare la notte,
ed invitando i cittadini a non mettere sui balconi panni e pomodori spaccati
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