Page 81 - Puteche e Put'cher Libro
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Putech & Put’chér DESALEO
farmacista Lulu, con preziose indicazioni circa i componenti e le procedure
utilizzate per la preparazione di pomate, decotti e lozioni. Tra gli assiro-
babilonesi per il medico-farmacista che sbagliava diagnosi o cura c’erano
conseguenze serie, come indicato dal Codice di Hammurabi: in caso di
buon intervento a favore di un nobile riceveva un ingente compenso in
denaro, mentre se al nobile causava decesso o menomazioni gli si mozzava
la mano; se a morire era uno schiavo, invece, il medico era condannato a
rendere “schiavo per schiavo”. Anche in Egitto i farmaci si basavano su
precise conoscenze di botanica e di erboristeria ed erano costituiti
essenzialmente da estratti di erbe e semi. Gli egizi dosavano, con speciali
pesi e misure, i farmaci; conoscevano l’arte di polverizzare le droghe e
setacciarle e quella di preparare infusi e decotti. Ma in Egitto ricorrevano
al medico-farmacista anche molte donne per ricette di cosmesi. Numerosi
medici-farmacisti diventavano gli estetisti presso le corti dei faraoni o dei
nobili, ricavandone considerevoli privilegi e godendo di un prestigio
assoluto erano ricercati, venerati e temuti per il loro potere.
Nell’antica Roma sono nate le prime farmacie vere e proprie (Tabernae
medicinae) nelle quali la figura del pharmacotriba non esercitava più la
medicina ma realizzava e vendeva rimedi prescritti da medici. Un noto
medico, botanico e farmacista greco fu Dioscoride, vissuto a Roma al
tempo dell’imperatore Nerone, mentre Andromaco – medico personale di
Nerone – inventò la teriaca, potente contravveleno ottenuto cuocendo la
carne di vipera femmina depurata dalle scorie e miscelandola, poi, nel
mortaio con oppio, scilla e polvere di pan secco fino a raggiungere una
consistenza adatta a farne pasta per compresse: i cosiddetti Trosici di
vipera. Nel II secolo Galeno, nato a Pergamo, fu il riformatore e
teorizzatore della medicina creando un sistema destinato a durare per
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