Page 67 - Puteche e Put'cher Libro
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Putech & Put’chér DESALEO
DISTRIBUTORI DI CARBURANTI
A metà Ottocento alcuni chimici avevano provato a distillare quell’olio
denso e scuro che in alcune località sgorgava dal terreno: fra i vari prodotti
ottenuti ce n’era uno che sembrava fatto apposta per illuminare. Rispetto
all’olio vegetale e animale, il kerosene garantiva maggiore luminosità ed
eliminava tanti sgradevoli odori. Inizialmente il prezioso liquido si vendette
sfuso; poi si cominciò a confezionarlo, ma la vendita alla vecchia maniera
sopravvisse per decenni anche ad opera di venditori ambulanti che
giravano con carri dotati di barile o cisterna. A renderne più semplice il
lavoro contribuì, nel 1885, un’idea dell’americano Sylvanus F. Bowser:
applicò al barile o alla cisterna una pompa a stantuffo azionata a leva e
dotata di rubinetto, non molto diversa da quelle con cui si attingeva l’acqua
dai pozzi. L’invenzione di Bowser è documentata, ma si può immaginare
che anche altri abbiano ideato congegni per semplificare la vita ai
venditori, ambulanti e no. In poco tempo, per
poter raggiungere una clientela estremamente
diffusa, gli operatori del kerosene e di altri
prodotti petroliferi come i lubrificanti dovettero
organizzare complesse reti di distribuzione con
mezzi di trasporto e depositi; questi erano in posizione il più possibile
decentrata, per limitare i danni in caso di incendio. Al servizio delle reti
nacquero società per la costruzione di veicoli cisterna, recipienti di
stoccaggio, impianti di pompaggio e di misurazione, il cui maggiore
impegno fu per molto tempo quello di perfezionare le tecnologie della
sicurezza.
L’automobile non nacque in un istante. Se un precursore del motore a
scoppio (la macchina igneo-pneumatica di Luigi De Cristoforis realizzata
nel 1841) utilizzava già un idrocarburo liquido, la nafta, nebulizzato da un
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