Page 30 - Puteche e Put'cher Libro
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Putech & Put’chér DESALEO
ALIMENTARISTI
Il negozio di generi alimentari, dove si vendeva anche prodotti per
l’igiene della persona e della casa era il punto di ritrovo obbligatorio delle
donne di San Paolo di Civitate
In questo esercizio, mentre si attendeva il proprio turno per essere
serviti, si scambiavano dicerie e pettegolezzi su quella persona o su
quell’altra, cosa si preparava per il pranzo o per la cena e si polemizzava
sul pagamento del raccolto, della paga giornaliera oppure della
disoccupazione e se poi il ragionamento scivolava sul decesso avvenuto in
giornata, allora si elencavano tutti i componenti della famiglia del morto
così come previsto nell’albero genealogico di quella persona.
I negozi non erano grandi, anzi avevano dimensioni abbastanza ridotte
e qualcuno non raggiungeva i 50 mq., ma in quello spazio c’era tutto un
mondo da vedere e da gustare . La pasta, che veniva venduta sfusa, così
come tutti gli altri alimenti che si compravano. Questi venivano incartati
con una carta tipo paglia o quella di colore blu e per le cose piccole si
faceva un cono di carta. Le pesate degli alimenti che si compravano sfusi,
si effettuava sull’unica bilancia presente, a doppio piatto, dove su un lato
veniva appoggiato l’alimento acquistato e sull’altro i pesi necessari per
stabilirne la quantità pesata.
Su un lato, vicino al bancone c’era
l’affettatrice a mano , mentre dalla
volta del negozio, faceva la sua
bella presenza una pertica con
appesi i capocolli (avvolti con
spago e stecche di canna),
Alimentari Zi Ines
salumi, caciocavalli, salsicce, provoloni, soppressate e
tante altre prelibatezze.
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