Page 17 - Puteche e Put'cher Libro
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Putech & Put’chér                                                                                                                     DESALEO


               esigenze autarchiche. Dopo la liberazione i consorzi riassunsero la figura

               di società cooperative, ma l'ammissione di nuovi soci fu molto ostacolata

               per  non  turbare  gli  equilibri  politici  raggiunti,  fortemente  sbilanciati  a

               favore della scelta democristiana.


               Nel frattempo gli ammassi divennero lo strumento governativo di sostegno


               dei prezzi agricoli e i consorzi svolsero questo ruolo che assicurava loro la

               continuazione della fase di sviluppo fino al 1963 ed anche oltre tale data.

                  Il Consorzio Agrario, sede di San Paolo di Civitate, era gestito dai F.lli


               D’Apote Carlo ed Elviro         , e prima ancora da Di Venere Agostino                alias

               Ustin ed era ubicato in Via XX Settembre (prima della Banca). La sua

               specialità  era  la  vendita  di  prodotti  per  l’agricoltura,  concimi,

               anticrittogamici, sementi agricoli, olio ed attrezzature per motori agricoli,

               nonché la vendita di motori agricoli con agevolazioni governative etc… ed


               era un organismo di supporto agli agricoltori per le nuove leggi emanate

               dallo stato sia per gli acquisiti di mezzi che di sementi utili al lavoro dei

               campi e per l’allevamento di animali; inoltre, lo stesso Consorzio Agrario,

               provvedeva  all’acquisto  e/o  immagazzinamento  del  grano  che  veniva

               raccolto nelle nostre contrade. La politica del Consorzio Agrario provinciale

               di  Foggia,  visto  l’enorme  quantitativo  di  grano  che  si  produceva  nella


                                                                      provincia         di        Foggia

                                                                      (giustamente  chiamata  il

                                                                      granaio d’Italia) era quella di

                                                                      stabilire  il  prezzo  del  grano

                                                                      ad  un  livello  soddisfacente

                                                                      per gli agricoltori e per fare


                                                                      questo  lo  immagazzinavano

               nelle  fosse  granarie  ubicate  nel  paese  (di  cui  si  tratteremo  l’argomento

               nell’apposito  Vademecum  delle  Fosse  Granarie,  di  prossima  uscita,  edito  dalla


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