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I MASTR DESALEO
Fino al 1745 le corporazioni di chirurghi e le corporazioni dei barbieri
lavoravano insieme, poi la divisione per volere di re Giorgio II di Gran
Bretagna che separò le due gilde. La professione di barbiere fu ridotta solo
alla cura dei capelli e della barba. Analoga decisione prese poi re Luigi
XIV di Francia, con conseguente e progressiva perdita di prestigio nella
professione in tutta Europa.
L’attività di Barbiere nel nostro paese è sempre stato il luogo dove i
pettegolezzi e il chiacchierare, in generale, erano di casa. Mentre si
aspettava il proprio turno si discuteva di sport, di politica, del tempo,
dell’agricoltura, insomma si discuteva di un po’ di tutto e molto era dovuto
al fatto che negli anni ’70 in poi il Barbiere acquistava i quotidiani di sport
e di notizie varie, Riviste settimanali e mensili, perciò era una piccola
biblioteca del sapere.
Dall’altra parte c’erano le “Cap’ller” (ricordiamo una per tutte chiamata “a
mut” era sorda e muta); donne che andavano per le case a pettinare le
signore (all’epoca quasi tutte con i capelli lunghi) e quando si rendevano
necessari i tagli allora i capelli tagliati si restituivano alle proprietarie che
messe da parte (così come quelle che si raccoglievano pettinando)
venivano conservate in un calzettone di lana dietro la porta per poi
scambiarli con saponi per lavare i panni (così come l’olio usato o la posa
dell’olio stesso)
I barbieri che ricordiamo erano:
F.lli Russo Salvatore, Giuseppe e Oliviero alias Runc Runc (ex Paone)
– Via XX Settembre ( palazzo Pelilli)
Gentile Michele – alias Michelin
La Mola Antonio – Via XX Settembre (palazzo Pazienza)
Cannarozzi Matteo Via R.Elena (Palazzo La Porta)
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