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I MASTR DESALEO
BARBIERE - VAR’VER
L’arte e la storia del barbiere affondano le loro radici nella notte dei tempi.
Secondo gli studi storici già nel Paleolitico inferiore colui che tagliava i
capelli era persona dall’alto rango sociale, come saggi e sacerdoti.
Credendo che nei capelli risiedesse l’anima del popolo, tagliarli significava
simbolicamente spazzare via il male accumulato per ritrovare nuove
energie.
I barbieri erano insomma persone riverite, rispettate e rispettabili.
I ritrovamenti archeologici nell’antico Egitto risalenti al 3500 A.C.
testimoniano di pietre aguzze considerate utensili da barbiere. La storia dei
barbieri passa poi per antichi greci e romani, quest’ultimi sempre rasati e
con i capelli a posto, ma solo dopo aver subito l’influenza ellenica, fino ad
arrivare all’invasione dei barbari, che (ri)portano in Europa la moda di
barbe e capelli lunghi come era nel primo periodo dell’Impero Romano. Nel
296 A.C. è testimoniata da un senatore romano l’introduzione di vere e
proprie barberie a Roma. Nell’antica Roma il tonsor svolgeva sia la funzione
di barbiere sia quello di parrucchiere, per l’acconciatura dei capelli e nel
contempo praticava il taglio della barba.
, con le aperture delle loro botteghe si arricchirono fino a
Diversi tonsores
divenire proprietari terrieri e stimati cavalieri. Per i Romani il taglio della
prima barba era un solenne rito (depositio barbae) che rappresentava
l’iniziazione del passaggio dall’adolescenza al fior degli anni. La barba
appena tagliata dell’adolescente veniva conservata in una pisside, che
poteva essere d’oro o di altro materiale per i meno abbienti. Solo i filosofi
e i soldati erano sottratti dall’obbligo di radersi la barba.
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