A San Paolo di Civitate si è costituito, qualche tempo fa, un Comitato per la difesa e la salvaguardia del territorio Sanpaolese.
Il Comitato ci ha inviato un comunicato stampa che noi, prontamente, pubblichiamo e nel contempo cercheremo di seguire le vicende che volgeranno per la realizzazione del controverso Parco Eolico che dovrebbe sorgere, a detta degli esperti nella materia, addirittura su un’area di interesse storico – archeologico. Volevo solo aggiungere che la nostra cittadina ha rivestito un interesse storico di alto valore, perché nel nostro territorio si è cambiato il volto della storia con la famosa battaglia di “CIVITATE”.
Il Comitato cittadino per lo sviluppo sostenibile emana il seguente Comunicato stampa:
“Eolico…. ancora tu”
Il 2 febbraio 2018 presso il ministero dell’ambiente è stato messo a VIA un progetto eolico da realizzarsi in agro di San Paolo di Civitate. Entro sessanta giorni da tale data i cittadini e gli enti possono esprimere controdeduzioni al parco eolico. Il progetto in questione è stato progettato per produrre 42 MGW con 10 torri di circa 240 m. di altezza per un diametro di 155 metri. L’impianto, come potete ben capire, non ha nulla a che fare con le proporzioni di quelli già esistenti. Si tratta di un vero e proprio impianto industriale che mette a dura prova il territorio e il paesaggio. Oltre alla mostruosa enormità delle pale, vanno debitamente considerati i plinti di circa 50 mc di cemento armato ognuno, e ne sono tanti, su cui verranno installate le pale, le strade e le piazzole che saranno al servizio dell’impianto.
UN VERO E PROPRIO INSIEDAMENTO INDUSTRIALE!!!!
La zona individuata è quella della località Defensola, Marana della Difensola e Scazzetta, cioè i terreni adiacenti alla zona archeologica di Tiati/Teanum Apulum nonché ai luoghi di pregio faunistico e ambientale legati al fiume Fortore e all’istituendo Parco regionale del Medio Fortore. Come sempre accade in questi casi, le ditte con malvagia arroganza, cercano di impossessarsi delle zone di pregio per realizzare questi impianti. Un copione che da decenni si ripete nella Capitanata. Da anni il nostro territorio è sotto attacco. A fronte di una produzione energetica pari a 3.924 GWH/anno di energia eolica e di lauti guadagni delle ditte, ci ritroviamo con migliaia di pale che hanno devastato i nostri luoghi e compromesso irrimediabilmente il paesaggio.
Quando e quanto ancora dobbiamo subire e assistere impotenti a questa devastazione!!!!
Oggi, con il nuovo quadro legislativo, le ditte che intendono progettare e realizzare impianti superiori ai 30 Mw devono presentare i progetti direttamente al Ministero dell’Ambiente, che li sottopone a Valutazione di Impatto Ambientale. Una volta autorizzati, vengono considerati impianti di interesse strategico nazionale e vanno realizzati a colpi di espropri di terreni, corrispondendo ai proprietari il misero valore VAM. Gli Enti territoriali a loro volta devono rilasciare le autorizzazioni senza possibilità di opposizione. Una vera e propria dittatura concepita tra Governo e multinazionali del vento!!! A loro i guadagni a noi la devastazione!!! Una volta c’era l’abbaglio delle royalties, che allettavano i Comuni con il miraggio di rimpinguare le casse comunali, adesso neanche questo!!! Inoltre, è notizia di questi giorni che quasi tutti i comuni della Capitanata non ricevono alcun euro da anni per gli impianti eolici attivi in provincia.
Quindi a chi questi benefici???
San Paolo di Civitate non ci sta a subire l’ennesima colonizzazione. Già in passato ci hanno provato più volte e sono stati sempre respinti. Confidiamo di poter fare lo stesso questa volta. Non è democratico pensare che una multinazionale, con sede a Milano e che non conosce il nostro territorio, la nostra storia e la bellezza del nostro paesaggio, venga qui decida di sventrare e stuprare il nostro paesaggio, la nostra cultura per perseguire i propri profitti. La ditta afferma che per questo impianto saranno interessati 7KMq ( 700 ettari), circa il 30% di quella zona fatta di terreni di pregio agricolo. Come si può ben capire, tutto ciò comprometterebbe definitivamente l’economia agricola e lo sviluppo culturale e turistico- ambientale del nostro territorio!! Questa è una vera e propria colonizzazione e non accettiamo il solito ritornello della creazione di posti di lavoro, perché, con tutte le pale eoliche che girano da decenni, la disoccupazione in Capitanata è sempre ferma 35%. I nostri giovani laureati sono costretti ad emigrare e i paesi del Sub appennino Dauno si spopolano. Abbiamo interessato la Regione, la Provincia e l’Ente comunale che, indignati per le procedure impositive, si sono impegnati ad assumere un atteggiamento di diniego al progetto.
A tal proposito gli enti citati hanno mostrato la loro disponibilità a rigettare il progetto e lottare con i cittadini.
Per coordinare questo movimento popolare i cittadini più sensibili ed informati si sono costituiti in un comitato, Comitato cittadino per lo Sviluppo Sostenibile, che vigilerà e si opporrà con tutti i mezzi a questo progetto