Un Poeta Sanpaolese quasi dimenticato.
Era il primo Novembre 1977 ed io con il mio amico Tonino Trentalange stavamo svolgendo il nostro lavoro sulla strada davanti al cimitero essendo giorni della commemorazione dei defunti e all’epoca era molto sentita tanto che provenivano da tutte le parti d’Italia e dall’estero per portare un fiore sulle tombe dei propri cari. Quando ecco arrivare una macchina spider che dopo aver parcheggiato ne scese un signore vestito anch’egli in modo elegante con un cappello a falde larghe ed un paio di baffi molto pronunciati di un bianco candore. Chiesi al mio amico Tonino chi era ed egli mi rispose che quel signore era il fratello del fotografo Venditti e che si dilettava nello scrivere poesie e dicendo ciò ci avvicinammo e Tonino che già lo conosceva, mi presento ad Onofrio Venditti.
L’occasione fu propizia per il sottoscritto perché egli mi fece dono di una sua poesia (con tanto di dedica) che conservo ancora e che così recitava:
Penso e vado e rifò il cammin per cercarti
saluto e domando converso di te
seguo e fo questo o quell’altro ripeto
e nessuno sa dirmi mai dove sei tu.
Passan gli anni e passaron già tanti cercando
invecchiare ho paura ed averti mai,mai
vieni o Fortuna a vedermi e vedresti
altro caso che dona la sola virtù:Potrei ancora tante canzoni dedicarti
vieni o fortuna vieni vieni s’hai cuor,
sei come il vento sempre dovunque puoi andare
portami un pò di fama per provar la eternità.Ho pur tanti strumenti che suono ed io canto
se vieni o Fortuna sposare puoi me
che son men vecchio di te e lo vedresti
sei ingiusta se cerchi la sol gioventù.
Ti darei un ricordo d’eterno piacere
il mio inquieto pennello dipingere vuole
il tuo bel volto ch’é sempre nascosto
e per metterlo esposto per l’adorazion.Potrei ancora tante canzoni dedicarti
vieni o Fortuna vieni vieni s’hai cuor,
sei come il vento sempre dovunque puoi andare
portami un pò di fama per provar la eternità.Ma negar mai si può ch’è immensa Fortuna
già star sulla soglia del grande destin
ch’è la longevità ‘l sogno più bello
e beato chi a quello “Son giusto” può dir:
ed é questa la sorte che a fama rinunzia
chi in cambio può in terra più a lungo restar
che per seguire in vita nel mondo
cambierebbe quell’oro che mai vuol sborsar.E’ una sola la gran Fortuna che più s’ama
non v’è nessuna come la ” longevità”
che in un sogno vola e più s’avvince alla speranza,
col pensiero sempre danza questa grande verità.Ony Vetti