Come comportarsi… una serie di nozioni basilari di protezione civile – PRESENTAZIONE OPUSCOLI a cura di Alfredo DE SANTO

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civile-nazionale-1La Desaleo, nell’ambito delle proprie attività e con l’esperienza maturata nel settore da parte del proprio Presidente nelle attività svolte in collaborazione con la Prefettura di Foggia (terremoto dell’Irpinia 1980 – Sant’Angelo dei Lombardi – Morra De Sanctis) con la Protezione Civile Nazionale quale responsabile del C.O.C. e del Campo Tenda di San Paolo di Civitate (Terremoto 31/10/2003) ed infine con la Regione Puglia nella simulazione del 2010 dove ci ha visti al primo posto per efficienza e coordinamento; ha elaborato degli opuscoli su come comportarsi in determinate situazioni di emergenza.

Dette norme di comportamento, già in passato fatte oggetto di analoghe pubblicazioni, (sono state oggetti di varie pubblicazioni da parte di altri Enti ed Istituti) hanno avuto il plauso da parte delle Istituzioni preposte e possiamo affermare che sono tuttora di grande attualità.

Per concludere, sono state predisposte le seguenti norme di comportamento:
· Terremoto;
· Elettricità;
· Bambini e gli incidenti domestici;
· Incendio.
Tutti questi scenari sono facilmente scaricabili in formato PDF dal nostro sito in forma del tutto gratuita.

INTRODUZIONE

  LA VULNERABILITÀ’ DEI SISTEMI SOCIALI.

 

Ma cosa succede in un Comune, in una scuola al verificarsi di un terremoto?

Prima di addentrarci negli SCENARI bisogna che faccia una piccola premessa.

Al giorno d’oggi ogni sistema sociale risulta, in assenza di un Piano di Protezione Civile, estremamente vulnerabile ad un terremoto.

Il perché è da ricercare nell’estrema rigidità e correlazione che legano gli elementi facenti parte del sistema.

Ad esempio un Sindaco non può effettuare alcuna requisizione se non vi è un dattilografo che gli batte l’ordine ed un’altra dipendente che inoltri l’ordine di requisizione; così pure un chirurgo non può operare se non vi è l’addetto al funzionamento della sala operatoria o addirittura l’elettricità.

Basta quindi lo scollamento di un solo anello per determinare l’interruzione di tutta la catena del sistema.

Detto ciò immaginiamo quello che può succedere all’interno di una struttura importantissima quale un ospedale, al verificarsi di un terremoto di media-grande intensità.

  • Abbandono dell’ospedale da parte del personale medico e paramedico per mettersi in contatto con i familiari e parenti o perché preoccupati di possibili crolli nell’edificio.
  • Il sisma può, inoltre, avere danneggiato l’impianti elettrici (esterni o interni), determinando l’interruzione dell’acqua potabile, può aver provocato la rottura di contenitori di liquidi tossici o infiammabili, può aver fatto rovesciare armadi, può aver danneggiato le attrezzature radiologiche (con pericolo di emissioni di radiazioni), può aver determinato la rottura delle condutture interne di ossigeno o di gas…

Successivamente, con l’arrivo di numerosi traumatizzati si avrà:immagine1

  • Frenetica richiesta di aiuto da parte di familiari o amici di persone traumatizzate che è impossibile esaudire in tempi brevi, possibilità quindi di minacce e aggressioni al personale medico e paramedico; Difficoltà a reperire sul posto ambulanze, lettighe, personale idoneo per il trasporto dei feriti fuori dall’area colpita;
  • Difficoltà o impossibilità ad effettuare amnesie all’infortunato o ad eseguire analisi (radiologiche….);
  • Difficoltà a comunicare con strutture centrali di soccorso;
  • Arrivo dei familiari di malati già ricoverati, preoccuparti per la sorte dei loro cari ed intenzionati a portarli via.

Un’altra struttura molto vulnerabile, in assenza di un piano di protezione civile, è la scuola.

Lo scenario illustrato è relativo ad un terremoto di media-grande distruttività e non prevede crolli nell’edificio scolastico, situazione questa, per fortuna, realistica per la stragrande maggioranza delle scuole del nostro Paese.

Durante una scossa i pericoli potrebbero essere questi:

ARMADI che se non fissati al muro, possono ribaltarsi schiacciando le persone con il loro peso o con il materiale in esso contenuto;

VETRATE le quali possono, durante un terremoto, frantumarsi precipitando come tante ghigliottine sulle persone vicine;

RETE ELETTRICHE che possono rompersi lasciando allo scoperto pericolosissimi fili in tensione penzolanti con il conseguente rischio di folgorazione.

immagine2PANICO un atteggiamento di massa ipotizzabile durante un terremoto consiste nel riversarsi di corsa nei corridoi. Se questo avviene, la ressa determinata dalla fuga di moltissime persone, certamente, provocherà contusioni e ferimenti.

Ancora più pericoloso è il riversarsi per le scale e ciò per due motivi:

IL PRIMO è costituito dalla probabilità che qualcuno cada schiacciando coloro che stanno davanti e facendo inciampare coloro che lo seguono;immagine3

* IL SECONDO motivo è rappresentato dalle scale stesse (determinato dal sovraccarico costituito da tante persone che verrebbero addirittura moltiplicato qualora sopraggiungessero altre scosse).

FUGA IN MASSA DALL’EDIFICIO SCOLASTICO. La fuga incontrollata dei ragazzi dalla scuola (per raggiungere la famiglia ad esempio) potrebbe determinare gravi incidenti automobilistici. Un’altra eventualità  da tenere presente è che gli insegnati, bidelli, funzionari amministrativi…. si allontanino dalla scuola per accertarsi della incolumità dei propri familiari, lasciando così incustoditi gli alunni.

In questo contesto, per tutto ciò che concerne la Protezione Civile nell’ambito scolastico, si inserisce la figura dell’INCARICATO alla PROTEZIONE CIVILE, come stabilito dal Ministero della Pubblica Istruzione al quale spetterebbe il compito di redigere un Piano di Protezione Civile interno alla Scuola e di dare le direttive immediatamente dopo il terremoto anche se, personalmente, ritengo tale figura che riteniamo sia di forte personalità tale da impartire direttive senza che possa sapere la propria famiglia che fine abbia fatto ed anche perché il personale scolastico, e non, è suscettibile di trasferimento ed inoltre in un Istituto Comprensivo coesistano molteplice strutture.

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