L’autore visto da vicino. (del Prof.Ing.Felice A. Santagata già Rettore dell’Università di Ancona)
“Questa è la storia di uno di noi. Chi ve la racconta da bambino girava per botteghe di artigiani, in particolare mi affascinavano quelle dei fabbri.
Che incanto il vedere la cura messa per temprare un vomero o un ferro di cavallo, battere col martello sul ferro rovento appaena tirato fuori dalla forgia sprizzante scintille, col giovane garzone, quello bravo, autorizzato a battere la mazza pesante per modellare il metallo ancora plastico.
Pasquale Prigionieri era il mio maestro preferito. Eppure non mi dava retta, preso com’era dall’impegno continuo pressante dei tanti agricoltori che volevano solo lui.
I ragazzi di bottega erano tanti, solo Peppino NIRO però,il più bravo, era autorizzato ad usare il martello e non la mazza.
A casa, mio padre me ne parlava con orgoglio, quello dell’amico sincero che apprezzava l’artigiano Maetro dell’arte del “Ferraro”, conosciuto in tutta l’alta Daunia.
….OMISSIS…..
Non vogliamo raccontare tutta la storia anche se devo ammettere che è una storia bellissima, ma volgio proporvi una delle sue poesie tratta dal libro AMORE E’ VITA:
SCENDE L’AMORE ( scritto il 23/11/1944)
La sera scende con l’amore
che sta a rapir il core mio
per farmi patir, farmi soffrir.
E lei mi guarda con ardore
in me si specchia il suo desio
di audir la voce e i miei sospir.
La luna volta la sua testa
si nasconde in mezzo ai nembi
e fugge nei celesti grembi
vien l’amore a noi, tutto in festa,
ci lega in un candido velo
ci porta su, nel grande cielo.